giovedì 29 marzo 2012

Le abitudini dei piccioni...

La persistente sosta, e la conseguente nidificazione da parte dei volatili (solitamente si tratta di quelli di media e grossa taglia come piccioni, gabbiani, storni, ecc…) presso edifici e strutture architettoniche di vario genere rappresenta un singolare ma quasi sempre gravoso problema. I piccioni, (menzioniamo loro come esempio ma potrebbe trattarsi di qualsiasi altro volatile urbano), sono soliti, per loro natura, migrare ed insidiarsi presso zone come dire… comode ai servizi, essi infatti si assicurano sempre che nella zona prescelta per il futuro soggiorno siano disponibili il cibo ed un tetto. Ora, sul cibo che non si tratterà mai di quello presente nei nostri piatti è praticamente certo, ma che il tetto prescelto invece possa essere quello sulla nostra testa è molto probabile! Scherzi a parte quello dei piccioni anche se per chi non lo ha provato personalmente potrebbe non sembrare così è un reale problema che può causare anche gravi conseguenze alle strutture, sono sempre più frequenti infatti i danni causati alle abitazioni dalla presenza di volatili che con il loro nidificare presso insenature, balconi,travi e grondaie causano sia danni all’estetica della struttura imbrattandola e deturpandola con i loro escrementi (guano) sia alla funzionalità della stessa infatti sono molteplici le volte in cui i piccioni intasano condotti e grondaie piuttosto che canali di areazione. Le abitazioni domestiche non sono però gli unici bersagli al centro del mirino di questi “nomadi colonizzatori volatili” I sopracitati pennuti infatti hanno una certa predilezione per le strutture dalle alte vette, essi infatti prediligono posizionarsi sempre in punti dai quali gli è possibile avere una panoramica completa di ciò che li circonda, questo per poter prevedere e all’occorrenza evitare possibili attacchi da i loro naturali predatori. Quindi,quale torre di controllo migliore di un secolare campanile si adatta meglio al posizionamento di sentinelle? I tetti delle chiese infatti sono sempre luogo di accoglienza per numerose famiglie di piccioni, che nelle articolate strutture sacre hanno a loro completa disposizione centinaia di sporgenze sulle quali appollaiarsi indisturbati. Frontoni ,statue, capitelli, merlature però sono solo alcuni degli elementi architettonici soggetti ad un precoce deterioramento causato dalla sosta degli ignari vandali volatili. Ed infine non potevano mancare i piccioni più responsabili ,quelli così dediti al lavoro tanto da fare dell’azienda una casa, insomma coloro che siamo soliti vedere occupare intere distese di capannoni industriali a discapito però dei reali proprietari di quegli esercizi che spesso si ritrovano merce avariata per centinaia di euro. Questo simpatico preambolo vuole essere una breve e semplice spiegazione del comune comportamento dei volatili urbani che a loro insaputa causano a noi cittadini e alle nostre strutture qualunque esse siano seri problemi ai quali però non preoccupatevi noi, Gico Systems abbiamo la soluzione….

giovedì 22 marzo 2012

«Abbattere i piccioni»

Minacce all' assessore COMO - Rivolta degli ambientalisti contro la caccia al piccione annunciata dalla Provincia. L' assessore che ha varato il provvedimento ha ricevuto decine di mail e messaggi di insulti e minacce. «L' attacco è solo verbale - dice Mario Colombo -, ma è inevitabile qualche preoccupazione». Contro il proliferare dei piccioni e i conseguenti, gravi danni all' agricoltura, l' esponente della giunta ha arruolato un' ottantina di cacciatori scelti incaricati di sparare ai volatili. «Capiti a te quello che fai ai piccioni» hanno scritto ieri alcuni ambientalisti alla casella di posta elettronica dell' assessore alla Caccia. Mario Colombo ha precisato: «Non ho mai sparato a un animale, ho quattro cani, due gatti e decine di insetti, visto che sono un entomologo. Sono molto dispiaciuto per questa situazione. Abbiamo provato tutti i metodi ecologici e non cruenti per ridurre le colonie di piccioni ma non è bastato. Non potevamo attendere oltre». Anna Campaniello RIPRODUZIONE RISERVATA
Campaniello Anna (21 marzo 2012) - Corriere della Sera

mercoledì 21 marzo 2012

COMO, UN CORSO DELLA PROVINCIA Diplomati 80 «cecchini» per sterminare i piccioni

Sulle colline Caccia aperta sulle colline dove i volatili stanno creando gravi danni all' agricoltura COMO - Tiratori scelti per la caccia al piccione. Contro il proliferare dei volatili, l' assessorato alla caccia della Provincia ha promosso un corso di formazione mirato a rilasciare una patente speciale di «coadiutore nel controllo numerico del piccione». Ottanta i cacciatori che hanno superato la formazione e hanno ottenuto la licenza di uccidere. L' ordine partito da Villa Saporiti è inequivocabile: «Abbattere i piccioni torraioli». I volatili, proliferati a dismisura nell' ultimo periodo, stando alle segnalazioni degli agricoltori stanno creando danni irreparabili alle coltivazioni. I problemi maggiori si registrano nella zona delle colline comasche, dove è seriamente a rischio la germogliazione della soia e del pisello proteico. L' assessore alla caccia - che, ironia della sorte, si chiama Mario Colombo - prima di chiamare alle armi i cacciatori ha provato con metodi naturali, polveri repellenti e mangimi sterilizzanti. I volatili però si sono rivelati un osso più duro del previsto. «Sono migliaia - ammette l' esponente della giunta -. Infestano le stalle e i magazzini nei quali sono conservati i mangimi per gli animali. Oltre a distruggere i campi danneggiando i raccolti, creano anche problemi igienici». Non resta che imbracciare i fucili. Per ottenere la licenza, i cacciatori hanno superato un corso di formazione sulla biologia della specie, i problemi specifici e i profili di responsabilità legati agli interventi programmati contro i volatili. Già dal prossimo fine settimana, con lo scoccare della primavera, gli ottanta cacciatori di piccioni patentati saranno autorizzati a sparare senza limiti. Gli agricoltori più esasperati potranno rivolgersi al settore Caccia della Provincia per chiedere interventi mirati. «La proliferazione incontrollabile di questi volatili - conclude Mario Colombo -, è un segnale di allarme a livello ambientale. La natura non riesce più ad autoregolamentarsi e siamo costretti a intervenire. Non potevamo aspettare oltre, gli agricoltori stanno subendo troppi danni. Ora chiunque lo desideri potrà richiedere l' intervento dei cacciatori specializzati». Anna Campaniello RIPRODUZIONE RISERVATA **** Specialisti Proliferazione Contro la proliferazione dei piccioni, responsabili di gravi danni all' agricoltura, l' assessorato alla Caccia della Provincia ha promosso un corso di formazione mirato a rilasciare una patente speciale di «coadiutore nel controllo numerico del piccione» Licenza Sono ottanta i cacciatori che hanno superato la formazione e hanno ottenuto la «licenza di uccidere». Prima della «chiamata alle armi», sono stati usati sistemi biologici: tutti falliti
Campaniello Anna (20 marzo 2012) - Corriere della Sera

martedì 21 febbraio 2012

Colonia di topi infesta la zona Non si spaventano delle persone e mangiano indisturbati tra i rifiuti

E ora nel quartiere Campagnella ci mancavano anche i topi. Ma tanti, tanti topi. Sarà colpa dell'immondizia che da mesi si sta accumulando anche dietro ai bidoni e che, proprio perché è ben nascosta, non viene mai prelevata, sarà colpa del putridume melmoso provocato anche dalle piogge dei giorni scorsi, fatto sta che il retro dei contenitori d'immondizia di via degli Svevi sono diventati il luogo di ritrovo e. di grosse abbuffate per numerosi topi. A scoprire questa simpatica comunità topaiola sono stati alcuni commercianti della zona che di mattina presto sono soliti parcheggiare le macchine sui vicini marciapiedi. Ma la rivelazione non ha lasciato indifferenti nemmeno alcune persone le cui case si affacciano proprio su questo bel. vedere. Ne sanno qualcosa la signora Elena C. ed il signor Francesco Trapasso. «Questo quartiere non aveva mai vissuto un momento di così profondo degrado ed abbandono. Basta venire la mattina presto per vedere i topi che sgusciano da sotto i bidoni della spazzatura, mangiano indisturbati, si inseguono ed attraversano la strada – dice il signor Francesco». «Io – afferma la signora Elena – che ho la porta che si apre proprio sul marciapiede ho paura di trovarmi qualche topo dentro casa». Allarmati per questa situazione sono alcuni commercianti che hanno chiamato la nostra testata giornalistica perché i vari solleciti istituzionali non sono serviti. «Ma non uno o due! La mattina presto ce ne sono una trentina di topi appollaiati come corvi sulla spazzatura putrida dietro i bidoni – afferma il signor Antonio Mercurio –. Ed è disgustoso vedere che non si spaventano di noi e che continuano indisturbati a mangiare». E infatti c'è da dire che, anche se con timore, non abbiamo avuta alcuna difficoltà a fotografare le simpatiche bestioline mentre mangiavano vicino una busta ricca evidentemente di ogni ben di dio. Naturalmente i commercianti, data la situazione, non sono stati con le mani in mano. «Un giorno una cliente è entrata in negozio dicendo agitata di aver visto un topo vicino alla porta del mio negozio. Quindi mi sono dato da fare ma in questa città come al solito è uno scaricabarili continuo – ha affermato il sig. Giuseppe Passarelli titolare di un esercizio commerciale -. Ho personalmente chiamato il vigili urbani che mi hanno detto di rivolgermi al settore Ambiente del Comune ma qui mi hanno risposto che gli interventi di derattizzazione non è di loro competenza ma bensì dell'Asl. Sono andato agli uffici competenti dell'Asl e mi hanno detto che occorre fare una richiesta di sopralluogo ai fini dell'accertamento di situazioni di antiigienicità, ma mi hanno avvisato che ci vuole un po' di tempo e comunque il via libera da parte del Comune. Insomma. Come commerciante lancio un appello affinché qualcuno faccia qualcosa ed al più presto». «A Campagnella siamo arrivati alla frutta – ci dice il signor Rino Coccimiglio che ci raggiunge mentre parliamo -, l'altra mattina un topo mi ha attraversato la strada ma non pensavo che la situazione fosse così allarmante, via Leonardo da Vinci è piena di buche che costituiscono degli "attentati" nei confronti di chi cammina a piedi, per non parlare della grata con la grande voragine (di cui la Gazzetta del Sud si è già occupata) che è sempre lì e la cui pericolosità è segnalata dalla solita cassetta gialla e da un filo bianco e rosso sbiadito dal tempo».
Articolo di Elena Sodano tratto dalla Gazzetta del Sud del 19/02/2012

giovedì 9 febbraio 2012

La febbre del Nilo atterra con i fenicotteri rosa in Sardegna

Fino ad ora li abbiamo ammirati come esemplari fantastici, ma loro migrare i fenicotteri rosa sono diventati complici delle pericolose zanzare killer. Zanzare che hanno portato la febbre del Nilo fino alla Sardegna, in particolare alla penisola del Sinis. Gli uccelli migratori hanno portato le zanzare infette dalla Febbre del Nilo. Un virus che non si trasmette da uomo a uomo, ma solo attraverso la puntura di una zanzara. Nella sola Sardegna i focolai riconosciuti sono 54 e hanno dato il via all’epidemia. Il bilancio dei morti per ora conta 34 uccelli e 18 cavalli, ma soprattutto 4 persone. L'unico arresto a questa epidemia è larrivo del freddo di questi giorni che può debellare le uova delle zanzare. Il pericolo è solo rinviato alla primavera, quando il rischio epidemia tornerà in Sardegna. Ad essere colpiti dalla West Nile prima sono stati i polli, poi il virus è stato attaccato ai cavalli ed, infine, all’uomo. La malattia è subdola perché per l’80% dei casi è asintomatica, nel 20 per cento genera febbre e soltanto nell’1% si presenta con una forma neuroinvasiva. Il problema dunque è che non si riesce a quantificare quanti abbiano contratto il virus nella forma asintomatica. Generalmente il virus è letale per anziani o persone affette da altre patologie che possono essere aggravate.
Articolo del 2 febbraio 2012 Tratto da Bergamo News

Magnate cinese compra un piccione per 328 mila dollari:

è record CommentaLa Cina è per molti versi un paese ancora ricco di misteri e tradizioni che per gli occidentali risultano esser spesso difficili da comprendere. Nel paese, che ogni anno conta un numero sempre maggiore di milionari, si sta rapidamente diffondendo un insolito passatempo: l’allevamento di piccioni di razza da corsa. Uno dei più grandi sostenitori di questa nuova “moda” è il magnate Hu Zhen Yu che, proprio di recente, ha comprato un “pennuto dal sangue blu” al prezzo di 328mila dollari. Il volatile, appartenente alla specie “Dolce Vita”, verrà tuttavia servito e riverito come un vero e proprio Re, e mai sarà per questo usato in una gara. In Cina, già in passato, ci sono stati facoltosi imprenditori che si sono regalati uno o più piccioni da allevamento i cui prezzi si aggiravano tra i 200 e 250 mila dollari. Alla fine dei conti, però, il piccione di razza di Hu Zhen Yu, è ora considerato come il piccione da allevamento più costoso del mondo.
Articolo tratto da Tiscali - Curiosità dello 08 Febbraio 2012

mercoledì 11 gennaio 2012

I piccioni hanno il 'pallino' dell'aritmetica

Anche i piccioni hanno il 'pallino' dell'aritmetica: sono infatti capaci di mettere in ordine i numeri grazie ad abilita' molto simili a quelle di animali piu' complessi e vicini all'uomo come i macachi. Lo hanno scoperto gli psicologi dell'universita' neozelandese di Otago a Dunedin, che descrivono i brillanti risultati dei 'matematici pennuti' in un articolo su Science. La capacita' di comprendere concetti astratti come i numeri viene solitamente attribuita a pochi animali, in genere quelli piu' vicini da un punto di vista evolutivo all'uomo. Grazie a nuove ricerche, pero', sta diventando sempre piu' evidente che i 'matematici' nascosti nel mondo animale sono piu' numerosi del previsto. Circa quindici anni fa venne pubblicato proprio su Science uno studio che dimostrava come i macachi fossero in grado di mettere in ordine delle immagini a seconda del numero di oggetti disegnati su ciascuna di esse. Usando la stessa metodica di indagine, gli psicologi neozelandesi guidati da Damian Scarf hanno messo alla prova alcuni piccioni, scoprendo con grande sorpresa che i volatili riescono ad ottenere performance altrettanto brillanti nei test. I ricercatori si sono quindi interrogati sull'origine di queste abilita', e sono giunti a elaborare due ipotesi. Secondo la prima teoria, uccelli e primati potrebbero aver sviluppato le abilita' numeriche in maniera del tutto indipendente durante il loro cammino evolutivo. La seconda ipotesi, invece, sostiene che le abilita' numeriche di piccioni e macachi sarebbero state ereditate da un lontano antenato comune. In ogni caso, gli psicologi sostengono che gli uccelli sono piu' intelligenti di quanto pensato finora. ''I risultati del nostro esperimento - scrivono su Science - si aggiungono a una serie di altri studi che dimostrano come gli uccelli possiedano molte abilita' che una volta pensavamo esclusive dei primati, come la memoria episodica e la creazione e l'impiego di strumenti. Proprio per questo - concludono - negli ultimi vent'anni e' cresciuta notevolmente la considerazione che abbiamo della loro intelligenza''. Articolo del 23 Dicembre tratto da ANSA.IT