Nei vigneti presi di mira dagli storni sono andati distrutti fino al 10 per cento dei grappoli di uva particolarmente apprezzata da questi uccelli con il grande caldo di una estate particolarmente asciutta. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti che evidenzia una situazione difficile in molte regioni d’Italia, dall’Emilia Romagna all’Abruzzo – dove è stata chiesta l’istituzione di una apposita unità di crisi – e dalla Puglia alla Toscana dove alla raccolta delle uve del Candia dei Colli Apuani mancano all’appello quasi il 10 per cento di grappoli distrutti dai volatili. Anche se il pericolo non è quello del famoso film di Alfred Hitchcock, la situazione è grave e complessivamente i danni provocati all’agricoltura dagli storni quest’anno sono stimati in milioni di euro sul territorio nazionale dove in molte aree – sottolinea la Coldiretti – questi uccelli sono diventati stanziali e colpiscono oltre all’uva da vino anche quella da tavola ma beccano anche la frutta e le olive. Le imprese agricole – sostiene la Coldiretti – sono dunque penalizzate da due fattori: il primo è la difficoltà di contenere la sempre più rapida diffusione di questi uccelli, che si contano ormai in termini di milioni di esemplari; il secondo è la difficoltà ad ottenere i risarcimenti dagli enti pubblici, che hanno ancora tempi molto lunghi. L’Italia ad oggi é l’unico tra i Paesi mediterranei dove non è ammessa, salvo deroghe, la caccia a questo dannoso uccello, nonostante la richiesta presentata alla Commissione Europea, considerati anche i danni ingenti che provoca tale specie all’agricoltura. I danni provocati dagli storni rientrano – continua la Coldiretti – nel più generale problema della presenza di animali selvatici come i cinghiali e gli ungulati che mettono in pericolo non solo le cose ma anche la vita quotidiana delle persone, estendendosi dalle campagne alle città. (ANSA).
Tratto da "Con i Piedi per Terra"
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